Spotify, stop al finto premium

Spotify, la piattaforma di streaming musicale più utilizzata del mondo (160 milioni di utenti attivi fra i quali 71 milioni di abbonati), in vista della quotazione in borsa, cerca di rimettere in ordine le cose.

In particolare, l’azienda sta eliminando gli usi fraudolenti delle versioni non ufficiali della propria app, che permettono a chi è iscritto ma con un profilo free di non avere pubblicità e la navigazione casuale dei brani.

Il gruppo di Daniel Ek ha infatti inviato delle e-mail nei giorni scorsi agli utenti che crede stiano utilizzando account hackerati, spiegando di aver “individuato un’attività anormale sull’app” e sospendendo i profili in questione. Gli account, almeno per il momento, non sono tuttavia disattivati o cancellati: possono essere riattivati disinstallando il client illecito che utilizzano e scaricando l’applicazione ufficiale.

Molti siti continuano ad offrire link a versioni modificate che offrono agli utenti con account gratuiti alcune funzionalità come gli “skip” infiniti. Nulla è possibile, invece, sulla qualità dell’audio, che rimane inferiore rispetto a quella proposta agli abbonati a pagamento.

Non è dato sapere quanti siano questi account pirata; alcuni utenti che sono tornati nella legalità sostengono tuttavia di non vedere ancora funzionare i propri account con l’applicazione ufficiale, ma per occuparsene con una mossa ufficiale significa che si tratta di un numero elevato di utenti e che è necessario “abbattere” in visione dell’appuntamento con la quotazione al New York Stock Exchange.